IL PUNTO DEL LUNEDÌ - BARBANO: "Roma senz'anima" - CONDO': "Una sentenza sulla mancanza di personalità della rosa"

22/03/2021 alle 11:10.
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LAROMA24.IT - La sconfitta col di ieri sera complica tremendamente i piani della Roma, ora a -5 da e Atalanta, che si dividono terzo e quarto posto, e si ritrova distante 3 punti dalla squadra di Gattuso che deve ancora recuperare la sfida con i bianconeri. "L'ennesima sconfitta in uno scontro diretto suona come una sentenza sulla (mancanza di) personalità della rosa" scrive Condò su 'Repubblica'.

"Se c'è una colpa che il tecnico portoghese può farsi è l'aver arretrato Pellegrini di quindici metri, per far posto sulla trequarti a un imbarazzante Pedro", l'analisi di Barbano sul 'Corriere dello Sport'.


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


IL MESSAGGERO (R. BUFFONI) 

[...] Doveva vincere anche la Roma nel vero e proprio spareggio con il . Ma i giallorossi di Fonseca, rimaneggiati e stanchi per l'Europa League giocata giovedì in Ucraina, sono ricaduti nei soliti errori. La crescita non arriva. Arriva invece un altro ko con una big: così è impossibile sognare in grande.


LA REPUBBLICA (P. CONDO')

[...] Dentro a un paesaggio ancora condizionato dai recuperi, il turno si salda alla chiusura degli ottavi delle coppe: è sopravvissuta soltanto la Roma, che però in campionato sta scivolando in fondo al treno delle sette (la Lazio è dietro, ma ha una gara in meno e viaggia nuovamente forte: vincere a Udine non è banale). La tentazione di puntare la attraverso l'Europa League è nelle cose, mentre l'ennesima sconfitta in uno scontro diretto suona come una sentenza sulla (mancanza di) personalità della rosa: mai nessuno che sappia raddrizzare la situazione. [...]


CORRIERE DELLO SPORT (A. BARBANO)

Se c'è un universo in cui la leggerezza non è una virtù, ma una condanna, quello è il calcio. La leggerezza della Roma è, per antitesi, una zavorra pesante. Contro un ritrovato e che, a sua volta, ritrova Mertens, la squadra di Fonseca mostra i suoi limiti in versione amplificata. Perché l'assenza di Mkhitaryan, Veretout e Smalling segna una frattura di ritmo, di geometrie e di fantasie, che attraversa tutta intera il suo gioco. Non sono così distanti la Roma e il , per chi le ha osservate fin qui. Sembrano sideralmente lontane nella notte dell'Olimpico, dove s'incontrano in condizioni di forma inversamente proporzionali. Gli azzurri in ripresa, con Koulibaly finalmente padrone della scena in retroguardia, Zielinski in ficcante percussione sulla trequarti, il funambolico belga di nuovo nel posto giusto al tempo giusto e, da ultimo, Insigne nella sua rassicurante continuità. Che, speriamo, arrivi fino all'Europeo.

I giallorossi invece senz'anima. Inconsistenti davanti, dove è l'ombra del realizzatore che fu. Distratti in difesa, dove Ibanez tarda ad accorgersi che Politano gli sfugge di fianco - e chissà quante volte Fonseca lo avrà ammonito a non sottovalutare quei diagonali di Insigne di cinquanta metri. Inadeguati tra i pali, dove Pau Lopez si conferma il più grande punto debole della formazione di Fonseca. In ritardo sul secondo palo sulla punizione di Mertens che lo trafigge la prima volta, allo sbando sul secondo gol del belga, avendo abbandonato la porta fuori tempo, nel tentativo di anticipare Politano. Se c'è una colpa che il tecnico portoghese può farsi è l'aver arretrato Pellegrini di quindici metri, per far posto sulla trequarti a un imbarazzante Pedro. E, ancora, l'aver inserito Villar quando la rimonta era ormai un'impresa disperata. Ma in ogni caso non sarebbe stato facile fronteggiare un così vivace per una Roma che conferma la sua fragilità contro le grandi del campionato. E che vede allontanarsi la zona oltre la soglia di una ragionevole speranza. Non tanto per le cinque lunghezze che, da ieri sera, la separano da e Atalanta, e per le tre dal . Non tanto perché Pirlo e Gattuso hanno ancora tre punti in palio da contendersi il 7 aprile a Torino. Ma perché, in tutte le prove che contano, la squadra di Fonseca mostra limiti difficilmente sormontabili nelle dieci gare che restano. L'aver giocato giovedì scorso contro lo Shakhtar a Kiev è un'attenuante, ma non un alibi. La Roma, che pure in Europa porta da sola la bandiera del caldo italiano, è un'incompiuta. Per qualità tecnica, per chiarezza tattica, per continuità e, più di tutto, per carattere. [...]

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