La sconfitta contro il Milan ha confermato la nota vulnerabilità contro le grandi. Se c'è da far la voce grossa negli scontri diretti, mai chiederlo alla squadra di Fonseca. Il suo curriculum contro le big della nostra serie A, da quando ha messo piede a Trigoria, è sulla bocca di tutti: solo 3 vittorie in 21 match. Il rischio è scontato: andando avanti così si perde la qualificazione per la Champions. E di conseguenza il posto in panchina. I Friedkin non accetterebbero il flop. La caduta con il Milan ha dimostrato che la squadra è impreparata. Basta che si alzi l'asticella, eccola che inciampa. Che si fa piccola. Ma non è solo la personalità da acquistare. Mancano la fisicità e la qualità, soprattutto le conoscenze. Tatticamente è sempre la stessa storia. Con il 4-2-3-1 della passata stagione o con il 3-4-2-1 attuale. Il tecnico inoltre, recidivo in questo senso, ha ritardato ogni aggiustamento in corsa. Ha aspettato 35 minuti per passare dal 3-4-2-1 al 3-5-2 per non stare in inferiorità numerica in mezzo al campo. Ha provato con il lancione, ingestibile per Mayoral che non ha la classe e la fisicità di Dzeko. Ha rinunciato a modificare il sistema di gioco, evitandosi di mettersi a specchio con il 4-2-3-1 che rimane il suo preferito.
(Il Messaggero)