ILTEMPO.IT (A. AUSTINI) - "A me piacerebbe crescere qui, vedo alcuni calciatori giovani qui come Zaniolo, Pellegrini, Ibanez, Mancini o altri che tra due-tre anni, quando saremo tutti più maturi, possono formare una squadra che lotta per vincere". Parola di Gonzalo Villar, che nell'intervista a Il Tempo ha rassicurato i tifosi giallorossi sul suo futuro. Rassicurati, sì, perché ormai la "paranoia" scatta in automatico: appena un giocatore si dimostra bravo, c'è il timore di poterselo godere poco. Soprattutto se giovane.
La Roma di Friedkin ha dichiarato sin dall'inizio - in via indiretta perché i proprietari non parlano mai ufficialmente - di voler confermare tutti i migliori talenti della rosa. Un obiettivo in controtendenza rispetto alla gestione Pallotta basata sul player-trading, anche se resta da capire come si potrà far combaciare questa strategia con la messa in ordine dei conti.
Ma oltre ai discorsi economici, c'è un altro nodo da sciogliere quanto prima: Paulo Fonseca sarà ancora l'allenatore a cui affidare la crescita di questi ragazzi dal futuro promettente? I dubbi rimangono, il contratto del portoghese resta sempre in scadenza a giugno seppur con opzione automatica di rinnovo in caso di qualificazione alla Champions League. Navigare a vista, aspettando i risultati, non è indice di programmazione. A meno che la Roma non abbia già scelto un altro allenatore - e al momento non risulta questo - presto c'è da aspettarsi una mossa. Se non ancora il rinnovo vero e proprio di Fonseca, una conferma "pubblica" dell'allenatore, più forte di quella accennata da Tiago Pinto nell'ultima conferenza stampa.