Soldi dei privati in fumo e figuraccia a livello internazionale. La croce messa dai Friedkin sullo stadio della Roma a Tordi Valle gela la sindaca di Roma Virginia Raggi, non solo perché in campagna elettorale sarà impossibile rivendicare la realizzazione di una grande opera. È sulle perdite economiche reali e potenziali che l’amministrazione Raggi non può far altro che calare il sipario.
«I lavori partiranno presto, arriveranno 800 milioni di investimenti stranieri», diceva la sindaca nel 2018. Soldi che non arriveranno, così come i servizi e le opere pubbliche. Ora spetterà all’amministrazione capitolina a portare a termine al posto dei privati il ponte dei Congressi e il potenziamento della ferrovia Roma-Lido. Su quest’ultima infrastruttura, la Regione Lazio ha già deciso di investire 180 milioni di euro. L’As Roma doveva metterne 45. Il Comune, ora che il progetto a Tor Di Valle è saltato, dovrà pagarne 9.
Per quanto riguarda il ponte dei Congressi, lo Stato ha stanziato 140 milioni, l’amministrazione Raggi ne ha messi in bilancio 28, ma senza stadio il progetto deve essere rivisto e aumentano i dubbi sul fatto che sarà realizzato. Addio anche alla sistemazione del Fosso del Vallerano (affluente del Tevere), alla stazione Tor di Valle sulla Roma-Lido e all’unificazione della via del Mare.
(La Repubblica)