Cinque minuti per ritrovare due vecchi amici. Altri ottanta per togliersi di dosso i rimpianti per le occasioni sprecate. Dzeko che segna e addirittura sorride, El Shaarawy che gioca: immagini da un passato più o meno lontano, visto che l’attaccante della nazionale non aveva ancora mai giocato nemmeno un minuto da quando è tornato. E che il centravanti bosniaco era fermo alla rete che aveva affondato la Sampdoria il 3 gennaio, prima della lite con Fonseca. Quel gol, rapidissimo e spiegato, ha messo la partita su piano inclinato impossibile da risalire per il piccolo Braga. Le rocce che sostituiscono le curve, dietro le porte dell’Estadio Municipal di Braga erano forse premonitrici delle asperità che attendevano la Roma. Non certo per le velleità della timida formazione portoghese, ma per gli infortuni di Cristante e Ibanez, vittime di un campo orrendo, ultimi pezzi persi di una difesa ormai sguarnita dove resta il solo Gianluca Mancini su poter contare.
(La Repubblica)