IL TEMPO (E. ZOTTI) - Ricomincia il valzer. O forse, considerate le ultime ore movimentate vissute tra l'Olimpico e Trigoria, sarebbe più appropriata una rumba. Scegliete il ballo che preferite ma dopo l'umiliante eliminazione subita contro lo Spezia la panchina di Fonseca scricchiola più che mai, scatenando l'inevitabile toto allenatore. Per il momento si tratta soltanto di rumors, ma la sensazione è che il portoghese goda di una 'fiducia a tempo' che potrebbe esaurirsi al prossimo scivolone.
Subito dopo il fischio finale della gara costata la Coppa Italia alla Roma, i tifosi giallorossi si sono scatenati sui social network invocando a gran voce la cacciata dell'attuale tecnico e passando al vaglio le possibili alternative. Il nome che mette d'accordo quasi tutti è quello di Massimiliano Allegri, ancora libero nonostante fino a poche settimane fa ci fosse la possibilità di accasarsi al Paris Saint-Germain. Alla fine è stato Pochettino a sedersi all'ombra della Tour Eiffel, con Allegri ancora sul mercato e pronto ad accettare il progetto più intrigante (su di lui c'è anche il Chelsea). Ed è proprio questo il nodo della questione. Per convincere l'ex juventino a sposare il progetto di Friedkin sono necessari investimenti importanti sul mercato: richieste che - almeno durante la sessione di gennaio - sembra difficile soddisfare soprattutto se si tiene conto dell'ultimo bilancio del club. Dall'entourage di Allegri smentiscono qualsiasi tipo di contatto con la Roma, ma il nome del livornese è uno di quelli maggiormente presi in considerazione dalla nuova proprietà giallorossa.
Un altro allenatore attualmente senza panchina è Luciano Spalletti che si sta godendo gli ultimi mesi del contratto che lo lega ancora all'Inter (scadrà a giugno) nella sua tenuta in Toscana. Il nome del tecnico di Certaldo spacca inevitabilmente la piazza. C'è chi lo rivorrebbe già oggi - associando il suo nome all'ultimo trofeo alzato dalla Roma (2008) e al record di punti raggiunto nella sua seconda era - e chi invece non riesce a cancellare la gestione degli ultimi mesi di carriera di Francesco Totti e le sconfitte contro Lazio e Lione costate l'eliminazione da Coppa Italia e Europa League. Nella Roma attuale Spalletti ritroverebbe soltanto Dzeko - considerato dal tecnico uno degli attaccanti più forti mai allenati - e si confronterebbe con una nuova proprietà: condizioni che potrebbero convincerlo a tornare per la terza volta nella Capitale.
Un altro toscano ancora sotto contratto ma senza squadra è Maurizio Sarri, che dopo una sola stagione alla Juventus è stato accantonato per far spazio al 'maestro' Pirlo. Sarri è legato ai bianconeri fino al giugno 2022 da un contratto da 5,5 milioni a stagione, inevitabile quindi che prima di dare per scontata la sua disponibilità per un'eventuale avventura il tecnico dovrà trovare un accordo per risolvere il suo contratto con la Juve. L'idea di un calcio spumeggiante in grado di esaltare i numerosi esterni della Roma piace a molti tifosi, ma le difficoltà riscontrate durante il suo unico anno a Torino rappresentano un punto interrogativo. Più defilato invece Mazzarri - nelle ultime settimane ha rifiutato due proposte dalla Turchia - che non convince a pieno società e tifosi.