IL TEMPO (A. AUSTINI) - L’occasione è ghiotta. E la Roma sta seriamente pensando di coglierla. Tra qualche giorno, qualora le lunghe trattative con i cinesi dello Shanghai dovessero portare a un accordo di risoluzione contrattuale, Stephan El Shaarawy potrebbe essere un calciatore svincolato. A quel punto non dovrebbe neppure preparare chissà quale trasloco perché Roma - a parte le vacanze natalizie a Dubai - è tornata a essere la sua casa da settembre. Fonseca lo aspetta da allora, adesso potrebbe essere il momento giusto: c’è l’ok anche dei Friedkin a chiudere l’operazione qualora si creassero condizioni così vantaggiose.
El Shaarawy ha una voglia matta di tornare a giocare, possibilmente in giallorosso dove ha lasciato tanti amici e un bel pezzo di cuore. In vista dell’Europeo ha bisogno di tornare in campo con continuità dopo aver rotto i rapporti col club cinese che lo ha ricoperto d’oro. Lo Shanghai, come diverse società della Super League, sembra aver finito le risorse una volta illimitate di denaro, il governo ha pressato per imporre un severo salary cap e in questa ottica il divorzio dal Faraone farebbe risparmiare tanti soldi. Il contratto triennale firmato nell’estate del 2019 garantisce all’attaccante circa 16 milioni netti all’anno, un’enormità, ora il fratello Manuel sta continuando a trattare la buonuscita. Solo a quel punto la Roma è pronta a intervenire, consapevole che Stephan si è già «arricchito» ed è pronto ad accettare un’offerta congrua sia dal punto di vista economico che della durata del contratto.
È lui il vero obiettivo per garantire a Fonseca l’alternativa a Mkhitaryan, Pedro e Pellegrini nelle rotazioni dei trequartisti, questa la prima richiesta del tecnico che nel frattempo si è informato in prima persona con l’agente del suo «pupillo» Bernard, ma l’affare con l’Everton non è mai decollato. «È un nostro giocatore - ha confermato ieri Ancelotti - come lo è Olsen. È vero che vogliamo tenere il portiere per il futuro e siamo pronti a parlarne con la Roma, ma Bernard resta qui». Niente scambio, insomma, salvo sorprese e barra dritta in direzione El Shaarawy.
Non finiscono qui le novità per l’attacco perché va registrata una telefonata di qualche giorno fa partita da Trigoria verso il procuratore di Milik. I giallorossi continuano a seguire la situazione del polacco, nonostante il brusco stop alla trattativa estiva dopo le visite mediche nella clinica di fiducia dei Friedkin. Milik resta bloccato a Napoli, Atletico Madrid e Marsiglia si sono tirate indietro dopo le richiesta di De Laurentiis che continua a voler monetizzare con un calciatore libero di firmare per chiunque tra 20 giorni. «Roma e Juve erano vicine a prenderlo - ricorda l’agente De Vecchi - ma per motivi diversi, e in alcuni casi ancora di difficile comprensione, la trattativa non si è conclusa. Se torneranno su di lui? Non lo escludo».
Si vedrà, intanto Fonseca e Pinto studiano insieme i profili dei terzini destri. Sfumato Reynolds, che verrà tesserato dal Benevento e poi girato alla Juventus in estate, piace il turco Celik del Lille: richiesta 15 milioni, si può chiudere a 10, ma sono probabilmente troppi per un’alternativa a Karsdorp. Smentita, invece, la notizia lanciata in Argentina di un’accelerazione per Montiel, che sembra destinato al Lione.