Ci voleva il cuore di un romano e romanista come Lorenzo Pellegrini. Nei minuti di recupero la Roma è riuscita a ritrovare la vittoria che al 55’ sembrava sicura. Spinazzola ha sfondato sulla sinistra e messo al centro, Marchizza è saltato fuori tempo e Bruno Peres, entrato da poco, ha appoggiato indietro su Pellegrini: tiro immediato, palla sotto la traversa e corsa di Fonseca verso i suoi giocatori. Per un istante il portoghese ha perso l’eleganza ed è sembrato Carletto Mazzone. Una trasformazione che ha le sue buone ragioni. I problemi della Roma non sono cancellati, ma i tre punti erano fondamentali per non allargare la crisi aperta dal derby.
La classifica ora dice che la Roma resta terza e che ha addirittura ridotto lo scarto da Milan e Inter. Ma l'entusiasmo per la vittoria non deve far dimenticare quello che non va. La difesa continua a prendere gol (10 nelle ultime tre partite tra campionato e Coppa Italia), tanti giocatori entrano in campo in preda alla paura e commettono errori che prima erano inimmaginabili, Fonseca vive male una situazione in cui sa che il club pensa a Max Allegri per la prossima stagione. E poi c’è il caso-Dzeko, ieri esploso definitivamente. Fonseca è stato drastico: «Su Dzeko ho parlato alla vigilia e non voglio più farlo. Capisco la curiosità, ma l’unica cosa che mi importa è la vittoria della squadra». Il lavoro di eventuali mediatori dentro il club giallorosso è tutto in salita.
(Corsera)