In casa Roma si è rischiato un ammutinamento in piena regola. È successo ieri mattina, a seguito della discussione tra Paulo Fonseca e la squadra. Sul piatto non c'era soltanto il malcontento generale per l’allontanamento del team manager Gianluca Gombar, ma anche e soprattutto una questione privata interna, riguardante un calciatore e un membro dello staff. «Una cosa grave», raccontano spifferi di spogliatoio, che però si è risolta dopo tre ore di colloqui e mediazioni.
Fonseca era sceso in campo in tenuta da allenamento con i collaboratori, in attesa della squadra, che invece è rimasta nello spogliatoio, compatto nella protesta: «Noi non usciamo». La giornata poi è tornata quasi normale, i giocatori si sono riuniti con l’allenatore davanti al video per esaminare pregi e difetti dello Spezia, anche in relazione agli errori commessi in Coppa Italia. Il risultato è che per il secondo giorno consecutivo l'allenamento è stato posticipato al pomeriggio.
Non è sicuramente la maniera migliore per preparare una partita fondamentale, ma Fonseca ha capito dai giocatori che nessuno gli sta andando contro. Il malumore della squadra parte da lontano e con il tecnico, tranne qualche caso isolato (vedi Dzeko), c'entra marginalmente. I giocatori, contrari all'allontanamento di Gombar e Zubiria, denunciano la mancanza di figure di riferimento, soprattutto da quando Guido Fienga è stato destinato a incarichi che non hanno nulla a che fare con l’area sportiva.
Intanto il ruolo di team manager è stato affidato per il momento a Valerio Cardini, promosso dalla Primavera: è stato segnalato da Vito Scala, ex factotum di Totti e oggi dirigente addetto agli arbitri.
(Corsport)