IL TEMPO (F. BIAFORA) - Si sgonfia, praticamente del tutto a meno di clamorosi colpi di scena, lo scambio tra Dzeko e Sanchez. La due giorni milanese di Tiago Pinto - bocca cucita al suo arrivo allo Stazione Termini - non ha portato ad un’intesa economica con l’Inter per il trasferimento in prestito fino a giugno dei due attaccanti, un’operazione che era stata messa in piedi dal procuratore del bosniaco. “La rosa è questa, a meno di giocatori scontenti che vogliono andare via e di situazioni che possono capitare ma senza esborso di soldi da parte nostra” le parole di Conte, che ha detto la verità: la società nerazzurra non può completare l’affare accollandosi la maggior spesa per lo stipendio di Dzeko, che al lordo costa circa 3 milioni in più di quello del cileno. Ausilio e il general manager giallorosso sono stati in contatto costante, ma non sono riusciti a trovare la giusta quadra, con la Roma che ha ritenuto ufficialmente “irricevibile” la proposta e ha chiarito di non essere disposta in alcun modo a coprire la differenza economica. L’unica tortuosa strada per riaprire la trattativa è che l’Inter liberi spazio salariale con uno tra Vecino e Pinamonti e riesca quindi a coprire il disavanzo tra i due stipendi. Difficile, molto difficile. Con soli tre giorni al termine del mercato diventa sempre più arduo trovare una sistemazione a Dzeko dopo la rottura con Fonseca, ma il suo agente sta cercando comunque una soluzione: due ipotesi in piedi, anche se molto complicate, soprattutto la seconda, sono quelle di un prestito secco al Manchester City o in alternativa al Barcellona. Se Dzeko dovesse partire avrebbe comunque bisogno di un sostituto e se per l’immediato non è semplice trovare una soluzione a meno di uno scambio, per l’estate si ripropone la chance Milik, preso dal Marsiglia, con cui è stata però fissata una clausola rescissoria da 12 milioni. Un prezzo allettante. Oltre al capitolo attaccanti ieri a Milano è nato un giallo per la presenza di Allegri nello stesso hotel di Pinto: da parte di entrambi i fronti sono piovute smentite su qualsiasi incontro. Intanto ieri è iniziata la seconda avventura di El Shaarawy alla Roma. L’attaccante, che ha rescisso il contratto con lo Shanghai, ha svolto le visite mediche - “Sono tanto felice di essere tornato, sto bene fisicamente” le sue parole accompagnate da un grande sorriso - e in giornata sarà ufficialmente (accordo fino al 2023) un giocatore giallorosso. Oggi alle 12.40 toccherà invece a Reynolds, che ieri ha iniziato il suo lungo viaggio alla volta della Capitale imbarcandosi da Dallas e facendo scalo a Chicago. L’esterno sarà il secondo acquisto invernale e arriverà, con un'intesa fino al 2025, in prestito con obbligo di riscatto per un totale di 7,5 milioni più il 15% della futura rivendita. Niente Parma per Fazio, destinato a restare anche stavolta: l’argentino voleva alcune garanzie per un contratto più lungo in caso di salvezza. In bilico Carles Perez, che per ora non si vuole muovere, ma il suo entourage resta allertato fino al gong del mercato.