Oggi saranno passati ben 8 anni da quel 30 dicembre 2012, quando, in Florida, l’ex presidente James Pallotta e il costruttore Luca Parnasi concludevano un accordo che faceva ipotizzare l’apertura del nuovo impianto nel 2016.
Si sono succedute tre diverse giunte (Alemanno, Marino e Raggi), il traguardo parrebbe a un passo, visto che il Pubblico Interesse era stato incassato nel 2015 e il sì da parte della Conferenza dei Servizi nel 2017. E anche la Convenzione Urbanistica è di fatto conclusa. Eppure l’ok finale del Comune tarda ad arrivare.
Nel mondo post-Covid, la famiglia Friedkin ritiene superfluo quel “business park” per uffici che correrebbero il rischio di restare vuoti, costringendola però a investire da subito circa 300 milioni per oneri di urbanizzazione, sui 900 complessivi. Se si aggiunge che sull’area pesano pignoramenti e ipoteche e Parnasi (indagato) sia uscito di scena, si capisce come il nuovo presidente non ami il progetto ereditato.
(Gasport)