LEGGO (F. BALZANI) - Cambiare senza progredire. La seconda Roma di Fonseca targata 2020 si guarda allo specchio dopo un anno che sembra eterno. E si scopre uguale alla prima del 2019: nella classifica, nei pregi e nei difetti. Alla 13° giornata dello scorso campionato, infatti, la squadra allenata dal portoghese aveva ottenuto 25 punti con 7 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Era quarta a +3 sull'Atalanta. Oggi la situazione è identica. Se includiamo il punto strappato sul campo a Verona e tolto dal giudice sportivo, infatti, si contano 25 punti frutto anche stavolta di 7 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. L'ultima, catastrofica, contro la Dea che guarda caso ora è a -3 dai giallorossi proprio come un anno fa.
Non sono cambiati nemmeno i problemi in porta. I madornali errori di Mirante e l'incostanza di Pau Lopez riaprono il mercato per un reparto che piange dai giorni della partenza di Alisson. Si è riaperta di colpo la pista Sirigu che già a settembre era calda. Cairo disse no alla cessione, ma oggi l'azzurro è stato declassato e di sicuro non farà da secondo in granata. Il suo procuratore, Branchini, ieri ha glissato: «Ne parleremo al momento opportuno». Sirigu ha il contratto in scadenza nel 2022 e può partire per 5-6 milioni che possono essere ammortizzati dall'inserimento di un giovane in prestito. In seconda fila c'è Silvestri del Verona. Con Sirigu la Roma prenderebbe un portiere esperto che potrebbe far crescere col passare dei mesi il promettente Boer. Prima, però, bisogna cedere Pau Lopez, impresa molto difficile visto che a bilancio figura a 22 milioni. Più facile trovare un prestito all'estero, mentre Mirante tornerebbe a fare la riserva.
In entrata, oltre a Reynolds, si cerca un attaccante in attesa di Zaniolo che si consola con la nuova fiamma: la modella romena Madalina Ghenea. Infine Spinazzola: domani esami alla coscia ma di sicuro non ci sarà domani col Cagliari.