Malagò: «Forte rischio penalizzazione da parte del Cio»

27/12/2020 alle 08:47.
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IL TEMPO (V. LO RUSSO) -  A Tokyo senza inno e bandiera. E' il rischio che l'Italia corre per via del caso Riforma dello sport e inadempienze col Cio. «Il timore resta elevato ma l’Italia in questi frangenti dà il meglio di sé e tira fuori il coniglio dal cilindro: è abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quanto meno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo». A ribadirlo è il presidente del Coni Giovanni Malagò a un mese dall’Esecutivo del Cio in programma il 27 gennaio che, se il Governo italiano non garantirà l’autonomia del Comitato olimpico nazionale, potrebbe sanzionare il nostro paese.

«Nessuno si augura sanzioni, sarebbe un danno di immagine spaventoso- aggiunge il numero uno del Coni - basta leggere i report al termine di ogni esecutivo. C’è stato il caso della Bielorussia e di altri piccoli paesi che non erano conformi all’ordinamento della Carta Olimpica. Pensate alla Russia, paese top e non solo per la parte sportiva, che non potrà partecipare con la propria bandiera né alle Olimpiadi di Tokyo né ai Giochi di Pechino». Naturalmente il momento che viviamo non è di grande aiuto a trovare le giuste soluzioni.

«Abbiamo una concomitanza di date - prosegue Malagò - abbiamo le elezioni del Coni il 13 maggio e a metà luglio dovremmo essere già a Tokyo per la sessione del Cio. Anche dal punto organizzativo, da sponsor a Casa Italia, rendetevi conto che tour de force abbiamo». Quanto al recente confronto con il premier , il presidente smorza ogni tipo di responsabilità da parte del premier: «Mi ha ascoltato ed era assolutamente preparato sull’argomento. Tutto è legato alla legge delega, adesso il problema è sul suo tavolo. Bach è in contatto con . Saranno Giochi Olimpici diversi. Sono convinto che sarà l’edizione più importante di sempre».