IL TEMPO (F. BIAFORA) - C’è bisogno di altro tempo per conoscere l’esito del ricorso della Roma sul 3-0 a tavolino nella sfida con il Verona. La lunga udienza davanti alla Corte Sportiva d’Appello presieduta da Attolico (Sandulli si è astenuto) è iniziata alle 14.30 ed è terminata dopo un’ora e venti di dibattito giuridico molto complesso. L’avvocato giallorosso Conte ha cercato di sottolineare la differenza tra l’errore grossolano commesso nel compilare la lista ed un eventuale dolo (sono state fatti riferimenti giurisprudenziali non soltanto di giustizia sportiva), chiedendo una sentenza equa in base alla gravità del fatto, visto che c’erano quattro slot liberi nei quali inserire il nome di Diawara.
Dopo l’intervento del legale è stato il turno del Ceo Fienga che ha sottolineato che l’errore non ha procurato nessun vantaggio e ha spiegato inoltre che il ricorso non nasce dalla necessità di recuperare il punto perso, ma per dimostrare la buona fede della Roma. In seguito è stato l’avvocato Fanini dell’Hellas a parlare, alle cui dure parole Fienga ha risposte per le rime, ricordando inoltre la vicenda Longo, uno dei responsabili dell’errore ed ora nuovo dirigente dei veneti. Si attende ora l'esito della riunione del collegio giudicanti, che anche stamattina si riunirà in Camera di Consiglio. Intanto nella prima seduta di Borsa della settimana è schizzato in alto il titolo del club, che ha raggiunto un valore di 0,222 euro per azione, con un rialzo del più 49,80%. Tale impennata, che arriva subito dopo il fallimento dell’Opa, risulta essere la maggiore della giornata in tutta Piazza Affari.