IL TEMPO (F. BIAFORA) - Scampato uno dei peggiori incubi di ogni essere umano Gianluca Mancini ha deciso di dare il proprio contributo al reparto di neonatologia del San Pietro Fatebenefratelli. Il difensore della Roma ha infatti donato un’incubatrice all’ospedale della Capitale, struttura in cui lo scorso 18 luglio ha visto la luce la piccola Ginevra, nata prematura dopo diversi giorni di estrema paura ed ansia per il centrale arrivato dall’Atalanta e per la moglie Elisa.
Mancini, classe 1996, ha compiuto il gesto affidandosi all'associazione «Peso Piuma», creata dalla forza e dalla volontà di un gruppo di genitori di bambini prematuri che si dedicano all'accoglienza e al sostegno delle famiglie dei piccoli degenti del nosocomio sulla Cassia. Il centrale giallorosso è poi tornato su quel momento difficile in un’intervista rilasciata a Roma Tv: «Vedere mia figlia in incubatrice è stato pesante. È successo tutto velocemente, siamo andati in ospedale la sera e la mattina dopo avevo la sveglia per andare al campo. Siamo stati in un ospedale dove gli infermieri sono angeli. Non ci sono mai stati problemi, mia moglie mi ha dato forza e le sue parole mi hanno emozionato. Io ho cercato di fare il marito, ma dovevo anche fare il professionista perché c'erano delle partite. Nella mia stessa situazione ho visto dei papà che andavano a lavorare alle 8 di mattina fino alle 8 di sera, potevo farlo anche io. A Trigoria mi hanno aiutato tanto in quei giorni»