Il 4-0 con cui il Napoli onora Maradona e maltratta la Roma viene analizzato all'indomani sui quotidiani sportivi. "Tutto secondo programma. Perché era impossibile riuscire a battere gli dei del calcio" l'amara riflessione di Tiziano Carmellini sulle pagine de 'Il Tempo'. Il pensiero di Massimo Mauro, dalle colonne di 'Repubblica': "Tra l’altro con il ritorno di Dzeko, anche se va detto che alcune volte pur con la sua bravura il bosniaco condiziona la squadra"
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
CORRIERE DELLA SERA - M. SCONCERTI
"Il Milan domina un campionato che si sta normalizzando. Non ci sono più 8 grandi squadre. Escono Atalanta e Lazio, arrivate a 3 sconfitte su 9 gare, si ferma il Sassuolo, prende 4 gol la Roma che in tre scontri diretti ha fatto solo 2 punti. Restano imbattute solo Milan e Juve ma con una differenza: il Milan è squadra definita, che gioca con 13 giocatori stabili, rinforzata in estate ma inventata prima, mentre della Juve nessuno conosce ancora la vera formazione. Il Milan gioca con 2 centrocampisti, la Juve ne usa 4, l’Inter anche 6. Il Milan non è una squadra formidabile, ma è la migliore in questo autunno del mondo che è come il calcio di oggi, non determinabile".
LA REPUBBLICA - M. MAURO
"La prestazione della Roma invece è stata disarmante, non se l’aspettava nessuno. Tra l’altro con il ritorno di Dzeko, anche se va detto che alcune volte pur con la sua bravura il bosniaco condiziona la squadra. Del resto un po’ tutta la serie A è all’insegna del vorrei ma non posso, in una sorta di emergenza perenne. Tutte hanno problemi e altalenano i risultati, vedere l’ennesimo pari della Juve. La squadra di Pirlo manca non solo di personalità, serve altro. Se Dybala non si sveglia, lo scudetto con Morata e basta non si vince. Ronaldo deve per forza di cose riposare, e se l’argentino non dà il 100% per la Juve diventa un bel problema. La squadra non gioca male ma non ha quella intensità, quella determinazione che è nel suo Dna".
GAZZETTA DELLO SPORT - L. GARLANDO
"La Roma ha fallito il balzo al secondo posto. Non perdeva dal 6 agosto (Siviglia). Troppi infortuni ma anche la paura di guastare l'omaggio a Maradona in un San Paolo emozionato. Un memoriale più che una partita. Napoli vestito da Argentina. Apre Insigne con una punizione nella porta della epica punizione di Diego alla Juve. Chiude Politano serpeggiando e aggirando Shilton Mirante. La "mano de Dios" ha risollevato il Napoli. Anche l'aggancio alla Juve è maradoniano".
IL TEMPO - T. CARMELLINI
"Tutto secondo programma. Perché era impossibile riuscire a battere gli dei del calcio. Così la striscia positiva dei giallorossi si interrompe proprio dove si era aperta: ultima sconfitta sul campo in Serie A risaliva infatti al 5 luglio dello scorso anno proprio contro il Napoli in questo stadio. Una sentenza, così come i precedenti giallorossi contro le squadre di Gattuso: mai vinto finora con un solo pareggio in bacheca. Ma quattro a zero è davvero troppo. Una sconfitta che ridimensiona la crescita della squadra di Fonseca tornata meno lucida, che paga forse un po’ di appagamento e per certi versi anche un calo fisico. E si consegna poi di nuovo alla maledizione infortuni: già orfana di Smalling e Kumbulla, con Dzeko a metà servizio deve rinunciare a gara in corso prima a Mancini e poi a Veretout (migliore in campo nell’ultima uscita di giovedì scorso in coppa)".