LAROMA24.IT - La Roma continua a macinare punti e la stampa nazionale celebra la squadra di Paulo Fonseca. "Il tecnico è riuscito nel difficile di trovare l'alchimia, di far diventare questo gruppo una squadra vera e rianimare giocatori che sembravano (e per certi versi lo erano) finiti o quasi. Ora è lui il vero titolare di questa macchina da guerra che è diventata la Roma, una squadra che deve continuare in questa direzione e iniziare a crederci davvero" scrive Tiziano Carmellini su Il Tempo. Paolo Condò invece, dalle pagine de La Repubblica, pone l'attenzione sulla campagna acquisti dei giallorossi: "Tutto sta filando per il meglio alla Roma, che si godei frutti (Mkhitaryan, ma anche Villar, Spinazzola, ieri persino Karsdorp) di mercati passati e frettolosamente bollali come fallimentari", dello stesso avviso anche Tony Damascelli su Il Giornale: "Non è una sorpresa la Roma che ha trovato la strada delle mezze luci e un paio di elementi, Pedro e Mkhitaryan la cui esperienza, nella Liga e in Premier, risulta decisiva".
Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.
IL TEMPO (T. CARMELLINI)
Caterpillar Roma. La squadra di Fonseca non si ferma più, allunga la striscia positiva con un successo netto contro il Parma (che all'Olimpico non ha mai vinto) in quella che non è mai stata una partita. E non è un caso che la Roma, senza la penalizzazione per la vicenda Diawara, si sarebbe ritrovata a un passo dalla vetta. Secondo una statistica Opta i giallorossi sono la squadra che da inizio ottobre ha ottenuto più punti (16 su 18) insieme al Milan a conferma di quanto e come la squadra stia viaggiando spedita, sempre più consapevole di se stessa e ancora una volta senza incassare gol: per la quarta gara consecutiva. Resta comunque un terzo posto di tutto rilievo alla vigilia di tre gare decisive che diranno molto della stagione romanista. Per la trasferta di giovedì contro il Cluj (a rischio Mancini e Ibanez) dove di fatto i giallorossi potrebbero archiviare o quasi la fase prima a gironi di Europa League, poi in campionato contro Napoli e Sassuolo. Ieri contro il Parma poteva finire tanto a poco, ma i giallorossi, pur senza due riferimenti importanti con Smalling in difesa e Dzeko in attacco, hanno archiviato definitivamente la pratica già nel primo tempo. Apre Borja Mayoral (primo gol in Serie A al primo tiro nello specchio della porta), poi la doppietta di uno strepitoso Mkhitaryan (sesto gol, quinto nelle ultime 8 partite in campionato) ancora una volta il migliore dei suoi. Ma sempre e solo la Roma in campo con il Parma che arriva al primo tiro in porta dopo oltre un'ora di gioco: pazzesco. La squadra gira a mille, si vede che i giocatori si trovano senza problemi, si divertono e non fanno fatica ad arrivare con due o tre tocchi sotto la porta avversaria. Anche senza Dzeko che fino a un certo punto era sembrato l'unico sbocco offensivo e che invece adesso si ritrova tre compagni che hanno già segnato più di lui: il solito Miki, Pedro e Veretout. Tutto merito di Fonseca, riuscito nel difficile di trovare l'alchimia, di far diventare questo gruppo una squadra vera e rianimare giocatori che sembravano (e per certi versi lo erano) finiti o quasi. Ora è lui il vero titolare di questa macchina da guerra che è diventata la Roma, una squadra che deve continuare in questa direzione e iniziare a crederci davvero. In un campionato anomalo come questo può succedere di tutto: la strada è lunga ma Fonseca & Co. non hanno nessuna fretta.
IL MESSAGGERO (R. BUFFONI)
Non eravamo più abituati a quest'assembramento al vertice della classifica. Almeno questo, di assembramento, né vietato né pericoloso perché l'unico contagio che "minaccia" è quello del divertimento, merce rara in tempi di Covid. Il Milan vincendo a Napoli allunga, ma sembra di essere tornati a fine anni 90, quando la serie A era animata dalle "sette sorelle" tutte in grado di vincere lo scudetto. È vero, è presto. Siamo a fine novembre, ma solo all'ottava giornata di una stagione scattata tardi per i noti motivi legati alla pandemia Non se n e ancora andato nemmeno un quarto del campionato. Può succedere ciò che è successo al mondiale di MotoGp: uscito di scena Re Marquez, si è scatenata una bagarre da dove è sbucato Mir campione del mondo quasi a sua insaputa. Ma La Juve di un Ronakio sempre terribilmente affamato none caduta né uscita di scena ed è ancora in tempo per imporre di nuovo la sua tirannia. Ne sapremo molto di più a Natale, al termine di un tour de force che metterà a dura prova la tenuta fisica e mentale delle squadre. Roma e Lazio in questo campionato strano ed avvincente promettono di essere protagoniste. La squadra di Inzaghi sembra aver superato le polemiche legate alle inchieste sul protocollo anti-Covid e, soprattutto, dimostra una rinnovata solidità difensiva grazie a un Acerbi ormai perennemente in formato Nazionale. Fonseca, per sua stessa ammissione "italianizzato", mette in campo una Roma brillante evincente anche a dispetto delle (solite) numerose assenze.
LA REPUBBLICA (P. CONDO')
Lo diciamo a bassa voce perché non è tempo di entusiasmi (semmai di ristori), ma le condizioni impervie nelle quali il campionato va avanti — porte chiuse, estate brevissima, partite ogni tre giorni, voragini di assenze — stanno producendo la Serie A più aperta ed emozionante degli ultimi anni. Il fatto che non stia accadendo solo in Italia ma anche nelle altre leghe europee conferma l'effetto livella chele circostanze esterne hanno sud risultati_ Tornei falsati, certo: ma non più delle nostre vite, e dunque non sentitevi colpevoli se in questo panorama di angustie una partita dl calcio —ma anche un gran premio, un match di tennis odi pallacanestro, una discesa di sci — vi distrae per un po' dagli aiuti quotidiani. E umano. [..] Otto squadre in sei punti testimoniano del torneo aperto di cui si diceva. Il fatto che soltanto. la Juve dichiari le proprie ambizioni non tragga in inganno: se l'Inter ci pensa dall'inizio, com'è doveroso che sia, il Milan non può più esimersi mentre Roma e Lazio si chiedono ormai se le mutate condizioni non stiano giocando a loro favore. Forse l'Atalanta si è messa in pausa, a disagio per l'accavallarsi degli impegni, e dovremo vedere come reagirà il Napoli al secondo ko casalingo dl fila. Di certo il Sassuolo, rimasto in scia grazie al colpo di Verona — la curva del gol di Boga pareva disegnata da Renzo Piano — intende sfruttare la sua sola partita alla settimana. È l'unica, del treno di testa. [..] Tutto sta filando per il meglio alla Roma, che si godei frutti (Mkhitaryan, ma anche Villar, Spinazzola, ieri persino Karsdorp) di mercati passati e frettolosamente bollali come fallimentari. [..]
CORRIERE DELLO SPORT (I. ZAZZARONI)
[..] Un altro aspetto sorprendente della stagione è la demolizione di alcuni luoghi comuni e di certezze che sembravano consolidate. Mi spiego meglio: a una Nazionale tornata tra le prime quattro d'Europa attraverso il gioco bello e produttivo, nonostante il pochissimo tempo a disposizione del commissario tecnico, si è unita una Roma di nuovo in zona Champions nonostante l'assenza di un operatore tecnico, un direttore sportivo. Quello che stiamo vedendo è infatti il risultato di una campagna estiva articolata più sulle uscite (Schick, Undei Kluivert, Kalinic, Perotti, Plorenzi, Zappacosta, Kolarov, Olsen e altri) che sulle entrate (Pedro, Smalling, Kumbulla), eppure più che soddisfacente sul piano degli effetti in campo. [..]
IL GIORNALE (T. DAMASCELLI)
Ibrahimovic non è una notizia. Lo è forse il Milan che gli gira intorno e consolida il primato con un football veloce e potente, pragmatico come compete a una grande, confortata dal gol finale di Hauge. Lo svedese, dopo il Covid, conferma uno stato maestoso, gioca senza ansie che, invece, mette addosso al Napoli costretto a consegnare i tre punti, anche per le scelte di Gattuso ma il guaio al muscolo di Zlatan lo terrà fuori non per breve tempo e questo sarà il momento delicato per i rossoneri. Il Sassuolo è una notizia fino a un certo punto. Lo sarà davvero se a maggio ribadirà tutto quello che finora ha mostrato ed è bello, interessante, di qualità e significato. Ma non è ancora il tempo delle sentenze, la squadra di De Zerbi approfitta di distrazioni generali, ad esempio vincendo una partita, quella contro l'Hellas a Verona nella quale si è ritrovata con tre punti ma non con il dominio del gioco tutto del gruppo Juric sfortunato (3 pali). Non è una sorpresa la Roma che ha trovato la strada delle mezze luci e un paio di elementi, Pedro e Mkhitaryan la cui esperienza, nella Liga e in Premier, risulta decisiva. [..]
LA STAMPA (G. GRAZIANI)
[..] a fari spenti, al terzo posto c'è anche una Roma che gioca semplice, bene, e fa gol anche senza Dzeko grazie ad un attaccante universale a nome Mkhitaryan.
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI)
Testa al Napoli, anzi prima c'è il Cluj. Forse un po' esagerato metterla immediatamente così senza godere nemmeno un po' del tanto che si è visto ieri all'Olimpico, però sicuramente non è sbagliato. La vittoria di ieri è più bella del risultato non solo perché poteva finire tanto di più a niente, ma perché a memoria di romanista una vittoria così tranquilla in una gara così importante si perde nella notte dei tempi. Pur con tutta la dovutissima scaramanzia e l'ancor più necessaria attenzione, dal primo minuto del secondo tempo forse non c'era un romanista timoroso che l'avremmo sprecata. [..]