Oggi pomeriggio alle 14,30 la Corte sportiva di appello esaminerà il ricorso presentato dalla Roma per la sconfitta per 3-0 a tavolino a Verona. Il club giallorosso ha pagato l'errore di non aver inserito Diawara nella lista over 23. Solo a causa di una svista e non per lasciare libero un posto nell'elenco principale, visto che aveva addirittura quattro slot liberi. Sarà questo il punto su cui punterà la difesa giallorossa
A presiedere la seduta non ci sarà il presidente Sandulli, che si è astenuto per motivi di opportunità dopo la battuta infelice che fece pochi giorni dopo la sanzione. Al suo posto ci sarà uno dei tre vice presidenti. La Roma non ha presentato nessuna istanza di ricusazione ma le dichiarazioni di Fienga, in occasione della conferenza stampa di Pedro, furono molto dure. Il ricorso è affidato all'avvocato Antonio Conte, che ha preparato un dossier dettagliatissimo.
II ricorso della Roma preparato dall'avvocato Conte si basa sulla ricostruzione della differenza tra errore e dolo, sotto l'aspetto giuridico e quello sportivo. Inoltre si fa riferimento all'induzione all'errore dei due funzionari della Roma, Longo e Gombar, che hanno responsabilità evidenti, ma sono stati indotti all'errore dagli alert della Lega che sono stati poco chiari. Sono prodotti nella memoria difensiva anche gli sms con il funzionario della Lega (che era impegnato sul campo in veste di commissario in Fiorentina-Torino) che di fatto ha dato il via libera.
(Corsport)