«Entusiasmante». Sembra essere questa la parola chiave del nuovo corso della Roma. Ad usarla, ieri, è stato il ceo Guido Fienga, commentando l’arrivo del nuovo general manager, Tiago Pinto.
La sensazione che si respira a Trigoria, in fondo, è proprio questa. Dal 17 agosto, giorno in cui si è consumato il definitivo passaggio di testimone da Pallotta alla famiglia texana, il tempo è parso correre più veloce, visto gli avvicendamenti ai vertici dirigenziali.
Sullo stadio, poi, crescono le perplessità intorno all’area di Tor di Valle, sia per l’ubicazione (che non convince anche per via della mobilità), sia per le spese (circa 300 milioni solo per gli oneri di urbanizzazione). Ai Friedkin è stato offerto anche di ristrutturare l’impianto del Flaminio. Di questo dossier si occuperà Scalera. L’impegno maggiore, comunque, la proprietà lo sta portando avanti sul fronte del bilancio. Oltre ai 199 milioni dati a Pallotta per il club, i Friedkin hanno iniettato 92 milioni nelle casse, varando contestualmente una ricapitalizzazione da 210 milioni.
(Gasport)