Smalling a lieto fine

06/10/2020 alle 16:24.
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IL TEMPO (A. AUSTINI) - «Nella vita le cose che contano non arrivano mai in maniera facile». La chiosa perfetta è di Chris Smalling in persona, al termine di una giornata surreale e infinita che lo riporta a Roma. Una trattativa durissima e lunga un anno, chiusa a un'ora dal «gong» del mercato quando sembrava ormai saltata definitivamente. E per festeggiare non è bastato neppure l’accordo tra i giallorossi e il Manchester United, visto che i documenti per il trasferimento sono stati caricati sul sito della Lega alle 19.53, sette minuti prima della chiusura, e si è dovuto attendere per quasi due ore l’ok definitivo della Figc.  I tifosi sfiniti hanno temuto il bis del pasticcio-Diawara quando si è parlato di un documento mancante - quello sull’indice di liquidità - ma l’ufficio tesseramento della Federcalcio ha approvato la pratica negli stessi minuti in cui il Manchester United annunciava la cessione del difensore ufficialmente. Poi è stato il turno della Roma, che alla fine paga il centrale 15 milioni di euro, mentre sarà difficile dover versare gli altri 5 milioni di bonus (non citati nel comunicato dei giallorossi) per arrivare ai 20 richiesti dallo United: sono tutti legati alla vittoria della . Smalling sbarca oggi a Ciampino e firma un contratto fino al 2023 da oltre 3 milioni netti più premi. Ha già svolto le visite di idoneità a giugno e quindi non avrà bisogno di ripassare in clinica per i test: dovrà solo effettuare il tampone per il coronavirus e poi si allenerà subito con i suoi compagni. Che già conosce, tranne i pochi nuovi arrivati. «La mia testa e il mio cuore sono sempre rimasti a Roma - ha detto Smalling che ha spinto tantissimo negli ultimi giorni per tornare - sono molto felice di essere uno di voi. Daje Roma». Da un lieto fine a un altro, nell’ultimo giorno di trattative i giallorossi, oltre a ufficializzare il prestito di Kluivert al Lipsia fino a giugno, salutano Diego : l’argentino ha firmato per il Fenerbahce e la Roma incasserà un indennizzo qualora il fantasista raggiunga determinati obiettivi sportivi. Va via anche Olsen: lo prende l’Everton di in prestito. Mentre Antonucci diventa il primo romanista ceduto (in prestito pure lui) a un club di Lotito: giocherà nella Salernitana. Manca però un innesto in attacco. Sfuma infatti il ritorno di , che aveva trovato l’accordo con i dirigenti di Trigoria per ridursi l’ingaggio ma i ritardi della partenza di non hanno lasciato sufficiente tempo per trovare un’intesa tra Roma e Shanghai Shenhua sul prestito. Se ne riparlerà magari a gennaio, quando potrebbe tornare d’attualità il nome di Milik: il polacco, infatti, ha rifiutato la e ha ancora in testa i giallorossi, che potrebbero però prenderlo solo in caso di partenza di . Ma questa è una storia tutta da scrivere. Il primo mercato dell’era Friedkin - Dan e Ryan sono ripartiti domenica per Zurigo - si chiude quindi con gli arrivi di Pedro (già chiuso dalla precedente gestione), Kumbulla, Borja Mayoral e le preziose conferme di Smalling e Mkhitaryan. Tante le cessioni per tagliare i costi, ma solo Schick, Kolarov e sono a titolo definitivo mentre per i vari Under, e Kluivert bisognerà attendere le decisioni dei rispettivi club. Restano a libro paga , Juan Jesus e Pastore, che vanno recuperati in qualche modo. Fonseca, che ha spinto molto a sua volta per Smalling, sistema la difesa, ma si ritrova senza certezze in porta, sulla fascia destra e ora ha alternative contate sulla trequarti. Da una società senza direttore sportivo non ci si poteva aspettare molto di più. E il prossimo «colpo» di Friedkin sarà proprio un diesse.

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