Si segna tanto, forse troppo e il silenzio degli stadi rende dura la vita ai difensori

20/10/2020 alle 09:36.
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La mancanza di pubblico sta cambiando il calcio in modo impressionante. In Italia nelle dodici giornate dell’ultima estate sono state segnate 392 reti contro le 326 della stagione scorsa nello stesso periodo. Nelle prime quattro giornate di questo campionato sono state segnate 136 reti in 37 partite (mancano -Torino e i due 3-0 a tavolino di Verona-Roma e - ), un numero mai registrato nemmeno in epoche eroiche, per una media gol a partita di 3,67. Le prime quattro giornate dello scorso anno avevano una media gol di 2,97, già altissima, che restò buona per tutto l’anno e si assestò su un ottimo 2,73 nelle 12 partite equivalenti al nostro dopo lockdown. Oggi siamo sopra di oltre un gol a gara. [...]

Il calcio del dopo virus è indubbiamente un altro, ma resta da capire perché. L’unica cosa davvero diversa di questo calcio è l’assenza del pubblico. Se c’è un merito degli attaccanti, c’è un disastro per i difensori. E qui siamo al punto: è molto probabile che il calcio del silenzio danneggi i difensori, tolga concentrazione. I movimenti del difensore non sono spontanei, dipendono da quelli dell’attaccante. Il pubblico rappresenta il primo giudizio sul gioco, tiene sveglio il difensore, spesso gli indica il pericolo, la geografia dell’avversario. [...]

(Corsera -  M. Sconcerti)

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