Juventus-Napoli, partita mai nata finirà 3-0 per ordine del giudice sportivo, il quale burocraticamente si limiterà a verbalizzare il fatto che il Napoli non si è presentato allo Stadium, consegnando dunque alla Juventus la vittoria a tavolino. Il club campano si appellerà e avrà due gradi di giudizio per ottenere di giocare la gara di Torino chissà quando, forse a gennaio. Il Napoli si è trovato più isolato di quanto una quarantena imponga: rischia anche un punto di penalizzazione per la mancata osservazione del protocollo, perché dopo la scoperta della positività di Zielinski alla squadra non sono stati impediti i contatti con l’esterno. La Lega calcio si è schierata con durezza: era un modo per difendere l’autonomia del pallone, perché la Serie A ha il terrore che, se il campionato venisse sospeso, troppi club finirebbero gambe all’aria. Ma dal governo è arrivata la doccia fredda. «Parliamo troppo di calcio: pensiamo di più alla scuola. La priorità è la salute», ha detto il ministro della Salute Speranza. Agnelli ha sornionamente evitato di andare allo scontro diretto con De Laurentiis: «Io sospetti non ne ho, come potrei averne?», ha detto con sarcasmo. Ma è stato secco quando un giornalista sudamericano un po’ frastornato dagli eventi gli ha chiesto se si stesse rendendo conto della figura che il calcio italiano stava facendo: «Noi siamo provinciali, autoreferenziali, ci preoccupiamo delle opinioni interne senza renderci conto dei danni alla nostra immagine internazionale. Abbiamo dato grande dimostrazione di incapacità»
(La Repubblica)