Venerdì saranno trascorsi due mesi dal closing che ha portato Dan e Ryan Friedkin a diventare i due nuovi proprietari della Roma. Se si volesse fare un paragone tra loro e l'uscente presidente Pallotta l'unico punto in comune sarebbe quello di essere americani. Questo perché per il resto, a livello di modi di fare, siamo totalmente lontani dalla gestione bostoniana. Se infatti Pallotta ha sempre delegato e mai vissuto in prima persona Trigoria e ogni suo arrivo nella Capitale è stato caratterizzato da reporter e prime pagine dei giornali, l'approccio dei tycoon texani invece si basa molto sull'anonimato e sull'essere in prima persona presenti. I due infatti, oltre a seguire la squadra in tutte le prime tre partite stagionali, a Trigoria sono stabilmente a lavoro anche se in molti si accorgono di loro solo quando lasciano il centro sportivo. Vogliono che le decisioni passino direttamente da loro, come nel caso della scelte del direttore sportivo che li ha visti in prima persona analizzare i profili di Rangnick, Campos, Emenalo e Paratici con cui c'è stato un incontro informale all'Olimpico. Un giorno magari anche loro inizieranno a delegare, ma per ora l'aria a Roma è cambiata e il merito è soprattutto loro.
(Il Messaggero)