Non è un attacco per giovani quello della Roma, che poggerà principalmente sulle spalle di Edin Dzeko (34), Pedro (33) e Mkhitaryan (31), novantotto anni in tre, con Borja Mayoral e Carles Perez in seconda linea. La strada dell’esperienza, insomma, è stata tracciata. Se si esclude la gara d’esordio a Verona contro l’Hellas, infatti, in cui il bosniaco è rimasto in panchina per 90 minuti in attesa di un trasferimento alla Juventus che poi non si è concretizzato, contro i campioni d’Italia e poi contro l’Udinese ha giocato il tridente anziano, con Miki e Pedro (autore del gol vittoria a Udine) alle spalle di Edin. «Se non hanno problemi fisici non c’è bisogno di sostituirli», ha spiegato Fonseca. Dal punto di vista tecnico, poi, il triangolo è di quelli destinati a regalare soddisfazioni: Dzeko continua ad essere il punto di riferimento offensivo della squadra e a spaziare sul tutto il fronte offensivo, ma le qualità di rifinitore di Mkhitaryan e la vicinanza di Pedro gli facilitano sicuramente il compito. Non è più solo lui, insomma, l’uomo di cui le difese avversarie devono preoccuparsi. Dal punto di vista tattico Fonseca può passare con estrema naturalezza dal 3-4- 2-1 di partenza al 3-4-1-2 e al 3-5-2: è sempre la posizione di Mkhitayan.
(corsera)