Un primo assaggio di quella che sarà la campagna elettorale, il botta e risposta tra Carlo Calenda e i fedelissimi della sindaca Virginia Raggi, la Regione Lazio che smentisce le parole della prima cittadina sullo stadio della Roma. Insomma, ieri la presentazione del Piano di conservazione di un altro impianto, lo stadio Flaminio, si è trasformata in un ring. «La sfida vinta per Raggi è aver presentato uno studio. Non ci sono fondi o un piano di lavoro. Questa è la politica che pretende di prendere per fessi i cittadini»., incalza Calenda contro la sindaca. Al centro anche la spinosa questione legata allo stadio della Roma a Tor di Valle, La strada è infatti in salita e sembra improbabile che, come ha assicurato più volte Raggi, entro dicembre la palla possa passare all’assemblea capitolina. Indispensabile per completare convenzione sullo stadio da portare poi in aula Giulio Cesare è l’accordo tra Comune e Regione Lazio per i lavori sulla Roma Lido e dell’accordo tra Comune e Città Metropolitana per quelli sulla via del Mare e sull’Ostiense. Per avere valore le due delibere devono essere sottoscritte non solo dal Comune, bensì anche dalla giunta della Pisana e della Città Metropolitana. Come raccontato ieri dal quotidiano Il Tempo,però, non è così e in sostanza la giunta avrebbe firmato gli atti senza aspettare l’ok da parte degli altri due enti. La sostanza però non cambia: la delibera che la giunta comunale ha adottato ad agosto non ha il via libera della Regione e probabilmente si dovrà lavorare a un nuovo testo.
(La Repubblica)