La doppietta al Benevento e l'ingresso decisivo in Europa League contro lo Young Boys: sono bastati quattro giorni a Dzeko per riprendersi la Roma. Edin si è messo alle spalle quella che sembrava una crisi più mentale che fisica. Perché poi i fatti del mercato e il mancato trasferimento alla Juventus inevitabilmente hanno finito con l’influire sul suo equilibrio. In lui ora si è accesa una scintilla e non la vuole certo far spengere ora, a San Siro, dove lo aspetta una sfida a distanza tra giganti. Da una parte lui, dall’altra Ibrahimovic. Tra l’altro a San Siro, contro il Milan, Dzeko ha quasi sempre brillato. Ci ha giocato cinque volte segnando tre gol e lasciando sempre sensazioni importanti. L'attacco della Roma è nei suoi gol, ma il il bosniaco ha anche il compito di gestire l’intera fase offensiva. Aprendo spazi per gli inserimenti dei trequartisti, ma anche dialogando bene con gli esterni che scendono in fascia. Quando la squadra va in sofferenza, infatti, l’ordine è quello di alzare il pallone e di cercare Edin, bravo nel proteggerlo e nel far salire i compagni. È un modo per superare le linee di pressione avversarie, ma anche per trasformare in offensiva un’azione difensiva. Perché Edin difende palla, ma sa giocare anche di sponda, mandando subito negli spazi chi si inserisce da dietro.
(gasport)