L’ultima sliding door nella carriera romanista di Edin Dzeko ha una data e un orario. Alle 23.59 di giovedì 17 settembre, il centravanti era ormai un giocatore della Juventus, pronto a salire su un volo che alle 11 di sabato lo avrebbe portato a Torino per firmare il contratto con i bianconeri. Li incontrerà domani, otto giorni più tardi rispetto a quel volo su cui non è mai salito. Ma li troverà da avversario. Roma-Juve sarebbe potuta essere la sua prima partita da ex, un esordio contro un vecchio amore durato cinque anni ma ormai finito. La giocherà invece da romanista.
Tornerà a disposizione del “nemico” interno, il tecnico Paulo Fonseca. E forse dovrà essere Edin con i suoi gol a salvarlo, o almeno a provarci. Il portoghese si gioca la panchina, insidiato dall’ombra di Sarri e soprattutto di Allegri. Con quest’ultimo, le strade avrebbero potuto incrociarsi a Torino, quando nel 2016 suggerì a Marotta di prendere proprio Edin, prima che il club bianconero scippasse al Napoli Higuain. E oggi c’è chi sostiene che sia stato proprio Allegri, in una chiacchierata con i Friedkin, a suggerire che in fondo, vendere Dzeko non fosse poi questa splendida idea.
(La Repubblica)