«Abbiamo accolto subito la richiesta dell'avvocato Emilio Coppola e dei gruppi organizzati provenienti da tutta Italia: perché è un tema sentito quello della riorganizzazione del calcio. C'è qualcosa che non funziona, anzi, bisogna dirlo che il calcio è malato: le inchieste fanno venir fuori una minima parte del problema», il sindaco di Napoli Luigi De Magistris apre così il convegno voluto dai gruppi organizzati di tutta Italia in riunione nella Sala dei Baroni. «È tutto drogato: non si può andare allo stadio, ma si va in discoteca in mille», continua De Magistris che sul tema della riapertura degli stadi ha aggiunto: «Con il distanziamento sociale, potrebbero esserci al San Paolo già 25mila persone da qualche settimana. Che senso ha una partita senza tifo? È arrivato il momento di rivedere il regolamento d'uso e tutti le problematiche correlate».
Presenti al convegno anche due esponenti del Governo: il sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia e il viceministro Vito Crimi, capo politico del M5S, oltre all'assessore allo sport del Comune di Napoli Ciro Borriello e diversi onorevoli. Le tesi dei gruppi organizzati sono state accolte da Crimi che ha affermato: «Sono qui perché sui temi della riapertura degli stadi e di tutte le altre dinamiche calcistiche è giusto ascoltare anche i tifosi: anzi, è doveroso coinvolgerli». Sul modello francese e sulla possibilità di riaprire gli stadi a cinquemila persone ha spiegato: «Dobbiamo confrontarci. Sono sempre dell'avviso che è sempre meglio iniziare con un percorso graduale, se riusciamo a portare qualche piccola percentuale di tifosi allo stadio e quindi cominciamo a sperimentare, man mano possiamo pensare di rivedere gli stadi pieni».
(Il Mattino)