Ieri Guido Fienga e Edin Dzeko hanno fatto il punto della situazione con una telefonata. Il Ceo giallorosso ha ribadito al calciatore che se vuole andare, dovrà essere lui ad uscire allo scoperto. Senza dimenticare che la duplice operazione Dzeko-Milik non deve avere alcun esborso di cassa per il club. Parte di quello che ricaverà dalla cessione del bosniaco verrà girato insieme ai cartellini di Under e Riccardi al Napoli per il polacco. Che tuttavia deve ancora aprire ai giallorossi, considerati il personale piano-B. Ergo, finché la Juventus non dirà a Milik che non vestirà bianconero, l'attaccante aspetterà Paratici. Il ds però gioca su più tavoli: bloccati Dzeko e Milik, rilanciata l'indiscrezione legata a Suarez, ora il dirigente lavora a fari spenti con l'Atalanta per Zapata, offrendo Perin e Romero, e provando così a limare la valutazione di 50 milioni del 29enne colombiano. Un gioco ad incastri dove la Roma al momento è spettatrice. Inoltre a Trigoria nutrono qualche dubbio sull'integrità fisica e sull'aspetto caratteriale di Milik. Via Edin, la Roma avrebbe voluto un trascinatore. E Milik è un ottimo numero 9 ma non certamente un leader. A tal proposito la Roma si appresta a salutare un'altra guida dello spogliatoio: Kolarov. Il serbo ha un accordo con l'Inter.
(Il Messaggero)