Dan Friedkin è diventato ieri il 25esimo presidente della storia della Roma. L’obiettivo, messo nero su bianco, è “competere per le prime posizioni del campionato e nelle competizioni internazionali”. Il primo di sei punti intorno a cui nascerà la Roma del futuro.
Parola chiave: risanamento, garantito da un aumento di capitale da 85 milioni entro il 31 dicembre e da un taglio dei costi. Domani Ryan Friedkin e Guido Fienga si vedranno a Londra, con un paio di agenti collegati a distanza. Sarà una Roma giovane, scartate “soluzioni rapide di dubbia durata”. L’arrivo del 32enne Pedro, svincolato dal Chelsea e da ieri in città sembra più l’ultimo colpo della vecchia era che il primo della nuova. Ma il discorso vale anche per il direttore sportivo: l’idea è aspettare fino a ottobre per provare ad arrivare a uno tra Paratici (Juve), Ausilio (Inter) o Planes (Barça). In panchina resterà Fonseca: malgrado qualche errore ha la fiducia dei dirigenti. Il suo staff può essere integrato con un tattico italiano.
L’altra grande novità potrebbe riguardare lo stadio. Friedkin punta su Tor di Valle, ma l’idea è di “valutare tutte le opzioni praticabili”. Ad esempio Tor Vergata o Fiumicino. Per ora nessun contatto con Totti.
(La Repubblica)