Dan Friedkin e i suoi collaboratori sono già operativi. Da venerdì scorso sono quotidianamente in contatto con il management di Pallotta. Il piano della nuova proprietà della Roma, aspettando il closing del 17 agosto, prevede due fasi: in primis garantire la continuità aziendale, poi ci sarà rinnovamento dello staff operativo. Il periodo di transizione è affidato a chi è già sotto contratto.
Il CEO Guido Fienga affronta in prima persona ogni negoziazione di mercato e fino allo sbarco del nuovo direttore ds, si affiderà ai procuratori che gravitano attorno al pianeta giallorosso, con Giuffrida come principale riferimento, e a De Sanctis che, senza la presenza di Baldini, ha finalmente spazio di muoversi anche fuori dal settore giovanile.
Per il nuovo direttore sportivo Fienga e Giuffrida votano Paratici: il ds della Juve è il preferito. Se la situazione in casa Juve dovesse cambiare la Roma proverà a convincerlo. Per la panchina Fonseca è quasi certo di restare, anche se qualcuno ha sollevato dubbi sul suo futuro. Sarri ha dato la sua disponibilità: l'accoppiata con Paratici sarebbe intrigante. Si propone Planes del Barça, ma il sostituto di Petrachi sarà quasi sicuramente italiano. Ecco perché sono sempre in corsa Giuntoli e Pradè si muove per essere preso in considerazione. Per l'allenatore De Rossi è una suggestione, più semplice riportare Totti, da direttore tecnico o con qualsiasi carica dirigenziale: l'ex capitano ne ha parlato con Marc Watts e Ryan Friedkin.
(Il Messaggero)