È destino che lo sbarco americano a Roma sia in piena estate. Come 9 anni fa, il closing della proprietà attuale (e ormai uscente) ci fu il 18 agosto del 2011. Nelle prossime ore sarà Dan Friedkin l'erede di Pallotta. Già stamattina dovrebbe essere preparato il comunicato più atteso dalla tifoseria che, richiesto dalla Consob, certificherebbe il passaggio di proprietà.
La cordata del Kuwait è evaporata. Al-Baker, coinvolgendo nell'operazione 2 soci, si è chiamato fuori, rendendosi conto di non avere il tempo per rimontare su Friedkin. I suo legali, anche negli ultimi giorni, sono stati in contatto con quelli di Pallotta per essere pronti allo scambio delle firme. I documenti sono pronti già da settimane e l'offerta del texano non è mai cambiata: 575 milioni. 490 vanno a coprire i 300 di debiti e 190 al presidente. Gli 85 sono da destinare all'aumento di capitale, la metà saranno spesi per migliorare la rosa di Fonseca.
Al Baker non è stato nemmeno appoggiato dell'ambasciata del suo paese in Italia. La Roma si è informata, ma non ha avuto certezze sulla solidità economica della cordata. Pallotta lo avrebbe pure aspettato, ma i suoi soci statunitensi hanno detto no, spingendolo ad accettare la proposta di Friedkin. Non si è saputo più niente nemmeno del fondo dell'Ecuador con base in Uruguay. Fonseca, in serata, ha chiesto informazioni nel ritiro di Dusserldorf sull'esito della trattativa.
(Il Messaggero)