Quel giorno, tutti chiesero di lui. «Ma chi è quel ragazzino benedetto dagli dei del calcio?». Sarà per questo che la prima foto Instagram del profilo di Mattia Almaviva, datata 25 agosto 2018, lo vede appena undicenne mentre, sotto gli occhi del mondo, riceve la fascia da capitano da Francesco Totti il giorno dell’addio al calcio del numero 10 della Roma, il 28 maggio 2017.
L’ultima, ieri, lo vede sempre con Totti, ma in una veste diversa. Mattia non è più il più giovane capitano del settore giovanile che riceve la fascia dal suo mito, Francesco non è più un calciatore e non è più nella Roma. I due si sono lasciati sul prato dell’Olimpico e si sono ritrovati all’Eur, nella sede dell’agenzia di scouting di Totti.
Almaviva, infatti, trequartista che gioca nell’Under 15 giallorossa, allenata da Alessandro Rubinacci, è stato «ingaggiato» proprio da Totti che, con i suoi collaboratori, lo aiuterà nel percorso di crescita. Come calciatore, visto che è considerato uno dei talenti più puri del vivaio romanista, e come persona. Anche perché, in fondo, li lega un destino particolare.
Quando Totti organizzò il suo giro di campo e di addio all’amore di una vita, decise di consegnare la fascia (sulle note de «La vita è bella») al più giovane capitano del settore giovanile. Almaviva era il più forte dei 2006 per cui toccò a lui l’onore. In realtà c’erano anche i 2007, ma erano fuori Roma per un torneo. Fu così Mattia ad essere scelto e quasi non dormì, come la famiglia, per l’emozione. Adesso la favola continua. E stavolta si fa sul serio.
(Gasport)