IL TEMPO (A. AUSTINI) - Una notte di campionato con vista Europa League. La Roma sfida l'Inter per non farsi avvicinare troppo Milan, tornato a -1, e per testare il livello di condizione in vista dell'unico obiettivo stimolante di questa inedita estate: la coppa. Il 6 agosto c'è il Siviglia di da battere e, volendo sognare, in un'ipotetica finale di Europa League potrebbe ritrovarsi di fronte proprio l'Inter, sorteggiata sull'altro lato del tabellone.
All'Olimpico Fonseca cerca anche la prima vittoria contro una delle prime quattro in classifica: finora solo tre pareggi, uno dei quali contro i nerazzurri a San Siro. Un girone dopo la Roma si ritrova 14 punti sotto la squadra di Conte (ne ha persi 5 rispetto all'andata) e con la sensazione di meritarsi non più del quinto posto. "È vero che non abbiamo vinto con le prime - dice Fonseca- ma abbiamo fatto buone partite e siamo stati vicini alla vittoria in alcuni casi. Il 4° posto? È molto difficile, bisogna essere onesti".
Impossibile per il tecnico non tornare sulla strigliata pubblica fatta dopo la gara col Verona a Zaniolo, che nel frattempo si è fermato e stasera non sarà disponibile. «Sono molto diretto: quando una situazione non mi piace, non mi piace. Ma non c'è nessun problema tra me e Nicolò o con i compagni. Ho parlato con lui, è importante per la squadra ed è stato infortunato tanto tempo, Abbiamo piena fiducia in Zaniolo». Fonseca è convinto che il clima poco sereno respirato tra i giocatori della Roma, vedi il Dzeko non esultante dopo l'ultimo gol, sia «una sensazione dell'esterno. La squadra ha fiducia, è serena e andiamo avanti tutti insieme».
Annuncia che Pellegrini «sta bene fisicamente e mentalmente, quindi giocherà», fa capire che Smalling non è pronto per partire titolare e conferma Kolarov come terzo centrale. Fonseca non può dire, invece, che Under e Kluivert sono finiti fuori dai radar non solo per il modulo ma perché entrambi sul mercato: «La squadra sta bene e ora non voglio cambiare». Dall'altra parte Conte coltiva ancora speranze scudetto: «C'è entusiasmo attorno all'Inter che è stata troppo bistrattata. All'Olimpico sarà una partita molto difficile contro una squadra attrezzata con un ottimo organico e un bravo allenatore». Quello arrivato a Trigoria dopo il suo rifiuto. E non solo.