LEGGO (F. BALZANI) - «Armeno tu» in questo 2020 da dimenticare. Ok, la battuta è inflazionata, ma la verità è che l'unica nota davvero lieta di quest'anno solare giallorosso risponde al nome di Mkhitaryan, il talento di Armenia con la faccia da attore e i modi gentili che sembra aver messo da parte i problemi fisici del 2019. L'ex stella del Dortmund - che si è ripreso il ruolo di trequartista - ha numeri da top player: nelle 10 partite da gennaio a oggi ha messo a segno 5 gol e 4 assist risultando il leader di una squadra ancora convalescente.
La media reti è superiore a tutti nella Roma, anche a Dzeko. Mkhitaryan ne segna uno ogni 149' mentre l bosniaco lo insegue con uno ogni 177'. Otto (da inizio stagione) le perle dell'armeno. Non segnava così tanto in campionato dal 2016 col Dortmund, quando concluse la stagione con 11 reti. Importante è pure l'impatto sulla squadra. Quando Mkhitaryan segna o assiste i compagni la media si alza a 2,3 punti a partita (7 vittorie e due sconfitte) mentre quando resta a secco la media è di 1,4. Si contano, infatti, solo 12 gol in campionato suddivisi tra Kluivert, Under, Perotti, Kalinic e Carles Perez. Il numero 77 è uno dei pochi Untouchables di una squadra che continua a non avere una sua fisionomia. La federazione armena gli ha dedicato un tweet: «Un'altra grande partita di Mkhitaryan, che ha guidato la Roma verso la rimonta».
Contro il Brescia mancherà per squalifica, ma sarà garantita la sua presenza anche nella prossima stagione. Baldini, infatti, ha raggiunto l'accordo con l'Arsenal che a fine stagione lo libererà a zero anticipando di un anno la scadenza del contratto. Miki si legherà quindi alla Roma con un annuale con opzione sul 2° anno legato al numero di presenze (20). E sul mercato la Roma cerca altri profili simili: costo zero, esperienza e contratti brevi. Tra loro c'è Pedro ma pure Vertonghen.
CASO NELA - La vittoria col Parma non è bastata per spegnere le polemiche. Le bacheche social ieri sono state intasate da messaggi di supporto per Sebino Nela. Dopo Totti, De Rossi e Florenzi, infatti, la dirigenza ha deciso di strappare un'altra bandiera non rinnovando il contratto allo storico terzino che dal 2016 era dirigente della squadra Femminile. Un trattamento mal digerito dalle figlie Virginia e Ludovica: «In pochissimi hanno dato la vita e hanno amato veramente questi colori come hai fatto tu per 12 stagioni consecutive in campo come fuori. Purtroppo qualcuno che del vero calcio giocato e dell'amore per la maglia non se ne intende affatto, ha voluto che tu oggi non ne facessi più parte. Del vero calcio ormai è rimasto solo il ricordo che ha fatto innamorare e sognare i tuoi tifosi. Sempre veri. Ad maiora papo!».