A Trigoria stanno affrontando l'ennesima crisi d'identità della squadra, e nel frattempo - rigorosamente da Boston - Pallotta si definisce «stanco» per quanto sta accadendo alla squadra, corsi e ricorsi storici che a distanza di 12 mesi si ripresentano puntuali, nonostante la rivoluzione che ha portato a un nuovo anno zero. Il presidente punta il dito contro i giocatori, colpevoli di non giocare a calcio in maniera dignitosa. I risultati pessimi inanellati dalla squadra non sarebbero dovuti alle indiscrezioni sul passaggio societario, ma si tratterebbe di problemi interni che, però, hanno demoralizzato Pallotta seccato di combattere le negligenze dei calciatori.
Attualmente è chiaro a tutti, dentro e fuori Trigoria, che è giunto il momento di passare la mano a qualcuno di più facoltoso, pronto a investire denaro per risollevare le sorti della società. Alternativa: l'ok per la costruzione dello stadio, con Pallotta che resta al comando, affiancato da nuovi soci.
(Il Messaggero)