IL TEMPO (F. BIAFORA) - Le tre sconfitte di fila arrivate con Milan, Udinese e Napoli non hanno fatto piacere a nessuno tra Roma, Boston e Londra, i tre centri di potere giallorossi. Ma al momento l’intenzione della proprietà, del direttore sportivo ombra e della dirigenza romana è di confermare la fiducia a Fonseca e di non procedere con l’esonero del tecnico, l’ottavo a sedersi sulla panchina romanista a partire dall’estate del 2011. La scorsa settimana l’allenatore portoghese - oggi pomeriggio parlerà in conferenza stampa e poi dirigerà la seduta di rifinitura in vista del Parma - ha incassato la fiducia del presidente Pallotta, che pubblicamente aveva messo a tacere qualsiasi voce su un possibile avvicendamento. La situazione dopo il ko contro i partenopei non è mutata (Pallotta ha bollato come stupidi i rumors su un esonero), tanto che ieri alla ripresa degli allenamenti a Trigoria il Ceo Fienga non era al fianco di Fonseca nel consueto discorso fatto alla squadra all’indomani di una brutta prestazione. L’allenatore, arrivato la scorsa estate liberandosi dallo Shakhtar Donetsk e firmando un contratto biennale con opzione per un altro anno, dovrà certamente dare una sterzata all’andamento della Roma, che contando soltanto le partite disputate da inizio 2020 occuperebbe il 15° posto della speciale classifica, lasciandosi alle spalle Cagliari, Torino, Lecce, Spal e Brescia. A Trigoria sono stati smentiti contatti con possibili sostituti come Pochettino (chi ne cura gli interessi è intenzionato a strappare un contratto con un ingaggio netto in doppia cifra) e Spalletti, che è legato per un’altra stagione all’Inter. Il mercato italiano degli allenatori non offre alcuna alternativa di livello al nome di Fonseca e la Roma inoltre non vuole nuovamente pagare due tecnici contemporaneamente come successo dopo l’esonero di Di Francesco. Il bilancio giallorosso non può permettersi un doppio allenatore a libro paga ed è ancora in ballo anche la situazione legata alla buonuscita dell’ex direttore sportivo Petrachi. La sfida di domani contro il Parma e quella di sabato con il Brescia devono comunque portare ad un netto miglioramento delle prestazioni e della proposta di gioco, con i calciatori in primis chiamati a dare una risposta sul campo alle giuste critiche piovute sulla loro testa nell’ultima settimana. E’ finito il tempo degli alibi.