IL TEMPO (F. M. MAGLIARO) - Quattro anni e 29 giorni non sono bastati per chiudere politicamente il dossier Stadio della Roma. Il Gruppo 5Stelle, alla seconda (e per ora non ne sono previste altre) riunione dedicata al progetto, invece di dare il via libera come da più parti e da più giorni trapelato, ha nuovamente non deciso. Tecnicamente il progetto va avanti: le carte passeranno per la Giunta, probabilmente o subito prima o subito dopo la pausa estiva, per poi approdare nelle Commissioni (Urbanistica, Mobilità, Lavori pubblici, Ambiente e Commercio), al IX Municipio e, quindi, al voto finale. Ma senza la benedizione politica che da settimane la Giunta attendeva.
Incapaci di assumersi la responsabilità di una decisione politica, i 5Stelle sembrano eletti per rinviare ogni decisione. Il cliché seguito su tutti i grandi progetti si è ripetuto ancora una volta: dopo Metro C, Torri dell'Eur, Mercati Generali, anche lo Stadio diventa solo una pratica su cui è meglio non decidere. Se Virginia Raggi realmente ha intenzione di usare la carta Tor di Valle per ricandidarsi dovrà fare prima i conti con i suoi e farli molto seriamente. I favorevoli al progetto, e sono la quasi totalità del Gruppo fra accesi sostenitori e tiepidi fan, non riescono a superare i veti di quei nomi contrari - ad oggi, Alessandra Agnello, Simona Ficcardi, Gemma Guerrini - e, come dice uno dei "big" del Gruppo 5Stelle: «La mia personale impressione è che ci sono i soliti indecisi che continueranno ad esserlo indipendentemente da qualsiasi relazione tecnica ma non possono né fermare né rallentare l'iter. L'approvazione in Giunta è vicina e subito dopo si andrà in Assemblea» per il voto. Per concludere con un altro dei consiglieri di punta: «Si andrà in aula. Ognuno voterà e poi si assumerà la responsabilità del proprio voto».