«Caro Rizzoli, rivediamo la norma sui falli di mano»

15/07/2020 alle 15:47.
rizzoli-arbitro

Da quando la Serie A è ripartita, ma anche a inizio campionato se ne è parlato molto, una delle polemiche su cui non si fa altro che dibattere è quella relativa ai falli di mano e ai conseguenti calci di rigore che vengono dati, o non dati, a seconda dei casi. C'è forse un problema relativo a un regolamento un po' troppo vago che non consente ai direttori di gara di seguire una linea comune.

Il regolamento IFAB recita: «1. È un’infrazione se un calciatore: tocca intenzionalmente il pallone con la mano o il braccio, compreso se muove la mano o il braccio verso il pallone; ottiene il possesso/controllo del pallone dopo che questo ha toccato le sue mani/braccia e poi: – segna nella porta avversaria – crea un’opportunità di segnare una rete; segna nella porta avversaria direttamente con le mani/braccia, anche se accidentalmente, compreso il .
2. È di solito un’infrazione se un calciatore tocca il pallone con le mani / braccia quando: – queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo – queste sono al di sopra dell’altezza delle sue spalle (a meno che il calciatore non giochi intenzionalmente il pallone che poi tocca le mani/braccia).
3. Le suddette infrazioni si concretizzano anche se il pallone tocca le mani/braccia del calciatore provenendo direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino.
4. Ad eccezione delle suddette infrazioni, di solito non è un’infrazione se il pallone tocca le mani/braccia del calciatore: se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso; se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) di un altro calciatore che è vicino; se mani/braccia sono vicine al corpo e non si trovano in una posizione innaturale tale da aumentare lo spazio occupato dal corpo; quando un calciatore cade a terra e mani/braccia sono tra corpo e terreno per sostenere il corpo, ma non estese lateralmente o verticalmente lontane dal corpo».

Le nuove regole consentono differenti interpretazioni, che però permettono anche ai giocatori di cambiare modo di giocare, provando magari a mirare non più alla porta ma alle mani dei difensori in area di rigore. Insomma serve chiarezza, non è possibile giocare a calcio a questo livello e avere due pesi e due misure. Quindi l'unica cosa che resta da fare è quella di rivedere questo regolamento e istruire i direttori di gara al meglio per gestire situazioni come quelle che tutte le settimane ormai si presentano nelle partite.

(gasport)