(...) Si ricomincia pensando di portare a termine ciò che, in verità, è già terminato ed ha un supplementare di centoventiquattro partite totalmente staccate, anomale dal campionato regolare. Lionel Messi ha detto che nulla, né la vita né il calcio, sarà come prima. Ma per i presidenti della serie A italiana tutto è come prima, più di prima. Fino a qualche giorno fa erano in ginocchio, chiedendo pietà ed elemosina per i loro bilanci frantumati, oggi sono già in chiacchiericcio per il calcio mercato. Non c’è limite alla vergogna ridicola ma per fortuna arriva il pallone, quello giocato, anche se sarà operetta, nei riti e nelle procedure, come accade in Bundesliga, dopo ogni gol scatta il party interruptus, con tocchi di gomito e balletti a distanza. Sta di fatto che la voglia sia tanta, dopo l’astinenza forzata. Resta la preoccupazione, che può trasformarsi in ansia, di nuovi casi di positività e di contagio, ufficiali e non mascherati come la vicenda di Gasperini, che potrebbero far saltare il presepe rimesso assieme da Gravina (...).
(Il Giornale - T. Damascelli)