Dopo le parole dell'Assessore allo Sport, Politiche giovanili e Grandi Eventi cittadini, Daniele Frongia, l'attesa per il nuovo stadio della Roma è tornata ad essere concreta e tangibile al punto che alcuni speravano che questa settimana potesse segnare un punto di svolta, magari con l'approvazione da parte della Giunta capitolina della Convenzione Urbanistica su cui i tecnici del Comune, con quelli dei proponenti, hanno lavorato sino a pochi giorni fa. E' in realtà improbabile che questo avvenga.
Il vero problema di questa infinita telenovela sono le tempistiche. Alla sindaca Raggi mancano una manciata di voti (quattro o al massimo cinque) per avere la certezza della tenuta della sua maggioranza in Assemblea e, pur considerando lo stadio strategico per la città e per se stessa, non intende sacrificare le possibilità di una sua ricandidatura. Da tenere in considerazione la trasferta romana di Beppe Grillo che dovrebbe rafforzare la posizione della Raggi, compattando quindi la maggioranza. La Convenzione e la Variante al Piano Regolatore Generale sono i due documenti decisivi che precederebbero l'adozione da parte del Comune della Delibera della Conferenza dei Servizi, datata gennaio 2018. Questa fase potrebbe concludersi nelle prime settimane dopo l'estate, quindi tra settembre ed ottobre, poi di nuovo il passaggio in Regione, le gare a bando europeo e la bonifica dell'area. Tempistica, che se fosse rispettata, permetterebbe ai proponenti, alla Roma, di posare la prima pietra nella primavera del prossimo anno.
(Il Romanista)