IL TEMPO (S. PIERETTI) - Algoritmo bocciato, aritmetica al potere: in caso di eventuale sospensione del campionato, il titolo e le retrocessioni verrebbero ufficializzate soltanto con l'aritmetica certezza della classifica. Verrebbero indicate all'Uefa - con la proiezione della media punti per partita - soltanto le squadre partecipanti alle coppe europee della stagione 2020/2021. La Lega Calcio porterà lunedì in Consiglio Federale queste proposte, la possibilità che vengano accolte è quanto meno ridotta. Ancora una volta, è calcio caos: oltre tre ore di riunione per complicarsi ulteriormente la vita: la mozione è stata votata da sedici club, il Milan ha espresso voto contrario, Lazio e Roma si sono astenute.
«Per quanto riguarda i principi previsti dal Comunicato 196/A della Figc, e in vista delle relative delibere che dovranno essere assunte in seno al Consiglio Federale del pro ssimo 8 giugno - si legge nella nota ufficiale della Lega Calcio - l'Assemblea ha dato indicazione ai rappresentanti della Lega Serie A di votare in favore di soluzioni che salvaguardino sempre il merito sportivo qualora non fosse possibile portare a termine il campionato di Serie A TIM». Toccherà ancora una volta al presidente Figc Gravina mettere ordine su un tavolo dove tutti pretendono di avere voce in capitolo: i club di Serie A vorrebbero la garanzia di poter chiudere il campionato alleggerendo la questione relativa alla quarantena di gruppo, ma la presa di posizione emersa ieri non facilita il lavoro dei massimi dirigenti federali, né le negoziazioni con le parti politiche e scientifiche. La quarantena collettiva in caso di un'eventuale positività resta la spada di Damocle appesa sulla testa dei club, una criticità significativa sulla quale lavorare nei prossimi giorni. Dopo il parere negativo del sottosegretario alla Salute Sandra Zampa alla quarantena individuale, arriva quello più possibilista del professor Walter Ricciardi, membro del Comitato Tecnico Scientifico. «Non si può accorciare la quarantena, ma stiamo lavorando ad un'altra via per salvare il campionato - ha dichiarato ieri il consigliere dell'esecutivo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - accorciare il protocollo non è possibile, il periodo di allontanamento non può essere inferiore alle due settimane, ma una strada alternativa si può trovare. Ci sono casi in cui l'incubazione dura anche oltre i 14 giorni. Man mano che le cose andranno meglio, si può ricominciare a pensare di allentare la guardia per il pubblico: non saprei le tempistiche - conclude il prof. Ricciardi - credo che in quasi tutta Italia si possano cominciare a fare questi discorsi».
Ieri la Figc ha ufficializzato le 5 sostituzioni fino a fine stagione. E' un modo per tutelare la salute dei calciatori, considerando gli impegni ravvicinati e l'aspetto climatico. Allo stesso tempo, gli allenatori avranno maggiori margini di manovra: sarà una buona occasione per mostrare tutte le loro capacità gestionali.