Il calcio, alla fine, riparte. Ma la conclusione della stagione ed il futuro stesso dello sport più amato in Italia non può che passare da una serie di accortezze e provvedimenti che chi decide è chiamato a prendere. Innanzitutto c'è da fare i conti con l'ombra di una nuova interruzione: il calcio tenterà di liberarsi della spada di Damocle che minaccia il nuovo stop, ma la curva dei contagi sarà decisiva in tal senso. E se le serie minori ed il Calcio Femminile, inizialmente sembravano dover abdicare, ad oggi solo la Lega Dilettanti ha dichiarato la resa, mentre Gravina promette aiuti per la ripartenza dei campionati al di fuori di quello più prestigioso, nonostante il veto dei medici.
C'è poi da sciogliere il nodo sulle date del prossimo campionato: quello in corso è stato già spostato sensibilmente in avanti, e nell'estate del prossimo anno c'è anche il recupero di Euro2020.
E se c'è il rischio che il numero delle società professionistiche si riduca drasticamente, c'è anche il tema degli aiuti economici ai dilettanti che non può essere rimandato. Così come non può essere rimandata la questione dell'elezione del nuovo Presidente Federale. O forse sì, dal prossimo giugno alla fine del 2021.
(Gasport)