Dzeko da paura

25/06/2020 alle 17:15.
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IL TEMPO (T. CARMELLINI) - Ci pensa a tenere in piedi una Roma che gioca solo la seconda metà di gara e cambia marcia quando entrano a mezz'ora dalla fine quelli veri. Dopo 115 giorni di stop a Fonseca benissimo così, ritrova il successo anche se sa bene che avrà ancora molto da lavorare sulla squadra ancora lontana anni luce da quella migliore. È vero che in avvio senza Zaniolo e Pau Lopez infortunati, senza Mancini, Pellegrini e con Diawara in campo formato disastro, era tutt'altro che facile giocare contro una Samp, in piena lotta salvezza e con un maledetto bisogno di punti. Con poi con quel livore regresso dell'ex che, alla faccia del tifoso giallorosso doc, con la Roma ha da tempo il dente avvelenato. La sua Samp si muove bene, Gabbladini è in palla e senza Mancini lì dietro in avvio si balla molto spesso. L'attaccante sfrutta il primo di una lunga serie di errori di Diawara e realizza il gol che porta avanti i suoi in trasferta.La Roma resta lì, ci prova, fatica, stringe i denti rischia di nuovo qualche minuto dopo col palo di Jankto. Poi Calvarese toglie un gol a Veretout per un fallo di mano assurdo. La nuova regola non fa una piega, ma così a forza di cambiare, modificare, stringere nodi e limitare spazi, diventerà un altro sport.

Nella ripresa la svolta quando a mezz'ora dalla fine Fonseca da il triple cambio: dentro Pellegrini, Cristante e Zappacosta e cambia la serata giallorosso. La differenza si vede tutta, Pellegrini non è Diawara a e al primo pallone mette sui piedi di una palla che l'attaccante bosniaco trasforma in un gol pazzesco: sinistro al volo da manuale del calcio.  Sull'1-1 la Roma annusa la preda e cambia passo, la Samp è alle corde e il gol del raddoppio è solo questione di tempo. Arriva all'85esimo da un altro lancio di uno dei nuovi entrati. Stavolta è Cristante a cercare e trovare lanciato a rete: coordinazione perfetta e Audero è battuto per la seconda volta. Per lui settimo gol in altrettante partite, quattrodicesimo sigillo stagionale e tocca quota 104 con la maglia della Roma eguagliando Manfredini.

Il resto è minuti che scorrono verso il triplice fischio di Calvarese che rimbomba nel silenzio surreale di un Olimpico tristemente vuoto. La Roma risponde all'Atalanta, resta sempre a sei punti di distanza, ma almeno ha mostrato segni di reazione dopo il lunghissimo stop. Serviva una vittoria ed è arrivata con tutte le tare di un avversario in lotta per la salvezza. Ma a Fonseca stavolta va bene anche così, perché questi tre punti fanno bene a classifica e morale. Ora testa al Milan per la sfida in programma domenica pomeriggio a San Siro dove però servirà tutta un'altra roba.