Con una lettera al ministro Spadafora il presidente dell'Udinese Giampaolo Pozzo ha annunciato: «Se si torna a giocare ci autosospendiamo». Mentre 15 club di Serie A hanno scelto come data per la ripartenza il 13 giugno, altri 5 (Torino, Napoli, Sassuolo, Samp e il dirigente dei friulani, Stefano Campoccia, sfiduciato in diretta e invitato dal presidente della Lega Dal Pino alle dimissioni proprio per quella lettera) avrebbero preferito il 20. Ad oggi c'è uno scoglio insormontabile, vincolo imposto dal Comitato tecnico scientifico: la quarantena obbligatoria della squadra al primo contagiato. L'ultima mossa della Serie A per evitare la resa sarà chiedere aiuto al premier Conte, che però ha rinviato alla prossima settimana.
Dalla prossima settimana via agli allenamenti collettivi, inizialmente in gruppi di 7-8 e tornerebbero a provare schemi e partitelle alla seconda settimana. Altro tema caldo è la responsabilità dei medici: il responsabile Sport dei 5Stelle alla Camera, Simone Valente, ha individuato una circolare Inail del 3 aprile e una relazione del ministero della Sanità del 29 per cui, in caso di lavoratori positivi, la responsabilità non sarebbe solo del medico aziendale, ma anche del datore di lavoro.
(La Repubblica)