IL TEMPO (S. PIERETTI) - I ritiri blindati, la quarantena collettiva, la responsabilità dei medici sociali. I nodi sono sempre gli stessi, e sono stati motivo di dibattito nella riunione che la Lega Calcio ha affrontato per mattina insieme alla Figc e alla Federazione dei medici sportivi. L'analisi fatta da Gravina, Brunelli, Dal Pino, De Siervo e Casasco è stata sintetizzata in una lettera che la Federcalcio invierà nelle prossime ore ai dicasteri di competenza. Il Ministro dello Sport Spadafora ieri - in serata - ha dato delle risposte incoraggianti, evitando di fare illusorie previsioni sulla ripresa del campionato. Oggi intanto riprende il campionato in Germania mentre l’Uefa ha stabilito che il termine dei campionati potrà andare oltre il 3 agosto e le coppe europee dai quarti si giocheranno in turno secco.
LE RICHIESTE DELLA FIGC - Il numero uno della Federcalcio - celebrando la prima partita della Nazionale azzurra avvenuta 110 anni fa - ha parlato delle criticità del protocollo autorizzato dal Cts. «Stiamo cercando di trovare dei punti di incontro
- sottolinea il presidente federale - la nostra determinazione nell’andare avanti è sempre accompagnata dalla grande prudenza che non è derogabile. C'è una difficoltà oggettiva per trovare delle strutture ricettive disponibili, dobbiamo consentire una piccola variazione al protocollo che possa consentire la continuazione degli allenamenti trasformandoli da individuali a collettivi, senza l'obbligo del ritiro blindato». Le criticità non sono finite, e abbracciano il solito dilemma dell'eventuale positività dopo la ripresa del campionato. «E un problema che stiamo affrontando con determinazione - ammette Gravina - ma anche con prudenza perché non vogliamo che un rapporto stressato possa frenare la ripartenza». La terza richiesta che verrà avanzata, è quella relativa alla responsabilità dei medici sociali che - come ribadito da un comunicato dell'INAIL - graverà su di loro solo in caso di dolo, o grave colpa. Martedì mattina si riunirà la Commissione medica federale per l'impostazione del nuovo protocollo.
APERTURA SPADAFORA - Il Ministro dello Sport non risparmia critiche alla Lega calcio e a chi ha eluso il dispositivo dell’attuale protocollo, ma tende la mano alla Figc per quanto riguarda la ripresa del campionato. «Un mese fa la Lega calcio insieme alla Figc ha presentatoun protocollo in piena autonomia - sottolinea il Ministero dello Sport - ora scopriamo con sorpresa che non sono in grado di attuarlo; l'auto isolamento delle squadre non lo avevamo chiesto noi o il CTS, è una cosa che avevano proposto loro: se non sono in grado di portarlo avanti, ne prendiamo atto. Per quello che mi riguarda, se la Figc si rende conto che non ci possano essere le condizioni per autoisolare tutta la squadra si adattino alle regole che valgono da lunedì prossimo per tutti gli altri sport di squadra, purché rispettino le regole minime di distanziamento. Non sarà sfuggita a nessuno la notizia che c'è qualche presidente un po' furbetto che, in barba alle regole, ha fatto allenare la squadra senza rispettare le norme (chiaro il riferimento a Lotito della Lazio, ndr). È giusto che gli allenamenti ripartano, e se tutto questo andrà in successione, non vedo perché il 13 giugno non sì possa riniziare». Anche per quanto riguarda la quarantena di gruppo in caso di positività, Spadafora conferma l'anticipazione del presidente del Coni Giovanni Malagò. «Qualora la curva del contagio lo consentisse - conclude il Ministro - c’è massima disponibilità da parte nostra a rivedere in maniera meno restringente anche questa regola della quarantena collettiva. Abbiamo l'auspicio che le regole in vigore vengano rispettate: non c'è alcun ostruzionismo e nessuna volontà di creare difficoltà per la ripresa del campionato».