L'ennesimo nodo da sciogliere, in vista della ripresa del campionato, è la trasmissione delle gare in chiaro, cavallo di battaglia del ministro dello Sport Spadafora. La proposta è eliminare la no single buyer rule, il divieto di vendere tutto ad un solo operatore ma in ballo c'è anche il divieto di esclusiva che farebbe felici le big del nostro campionato. La Lega è contraria e le tv non hanno i diritti in chiaro, per farlo serve un intervento del governo che consenta una deroga della legge Melandri.
Sky, intanto, non ha saldato i 131,6 milioni di euro di maggio, mancano anche gli altri 82 milioni di Dazn e Img e le gare in chiaro sono un ulteriore assist che i presidenti di A non hanno preso bene. Spadafora si è lasciato andare alla proposta di far «vedere la Diretta Gol a chi non è abbonato». Lo spezzatino proposto per le gare, ossia tre diversi orari con partite spalmate su 3 o 4 giorni, garantirebbe a diretta gol non più di 3 gare contemporaneamente durante il weekend e solo per la fascia delle 18,45. Inoltre, il programma è esclusivo di Sky. La Serie A, comunque, non gradisce l'idea. Il ministro ha parlato del modello tedesco ma in Germania sono stati trasmessi in chiaro solo i primi due turni di diretta gol e soprattutto gli accordi tra tv e Bundesliga sono diversi.
Infine, oggi andrà in scena il consiglio di Lega: diritti tv e calendario i temi principali. L'obiettivo resta ripartire il 13 giugno, ma è più probabile il 20, con i 4 recuperi della 25esima giornata.
(Il Messaggero)