«Al momento di far partire il campionato di calcio non se ne parla», con queste parole di due giorni fa, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha scaturito l'irritazione di una buona parte della politica. Da Matteo Salvini a Matteo Renzi. Così il leader di Italia Viva: "Non far ripartire il campionato è come dare un segnale che il Paese non è capace di rialzarsi", seguito da quello leghista: "Se non si riparte entro l'estate molte società rischiano il fallimento. Mi auguro che si possa ripartire entro giugno, anche perché altrimenti lo Stato avrebbe un altro settore in crisi" E giù accuse a Spadafora: «Come si permette di parlare così? Venga in Parlamento. Non è lui a decidere. Non è il padrone del calcio». Conte intanto media, ma sembra maggiormente aperturista rispetto a Spadafora. Del resto gli interessi in gioco sono molteplici e Conte si rende conto che lo stop al mondo del pallone sarebbe un segnale fortemente negativo.
(il messaggero)