Il 9 marzo il Sassuolo aveva giocato l'ultima gara prima dello stop, ieri la squadra emiliana è tornata ad allenarsi, ed è stata la prima a farlo. L’apertura delle danze l’ha praticamente data Djuricic che poco dopo le nove ha spalancato la nuova fase del nostro calcio: il ritorno alle sgambate singole, senza pallone né baci e abbracci. Le distanze vengono preservate, i giocatori chiacchierano fra una corsetta e l’altra. E non esiste l’ombra - come stabilito e regolamentato - del pallone. All’entrata non c’è la rilevazione della temperatura corporea «perché - fanno sapere - è come correre al parco ma in una struttura sicura», c’è anche chi scatta sulla fascia (e sotto la struttura con uffici e spogliatoi) munito di mascherina: è proprio Djuricic. Ognuno si porta la bottiglietta di acqua da casa, gli uffici (tranne quello della dirigenza) e le palestre e lo spogliatoio sono chiusi e inaccessibili. Poi, tutti sudati, i giocatori del Sassuolo si rimettono in macchina e tornano a casa.
(gasport)