L'idea di voler riprendere a giocare a calcio è qualcosa di facilmente perseguibile. Nel riprendere il campionato di Serie A non ci sarebbe niente di male, al contrario sarebbe un messaggio positivo lanciato verso la ripresa di quella normalità che tutti quanti sperano di ritrovare nel minor tempo possibile. Ma a esser sbagliato è il modo in cui si sta decidendo di farlo ripartire. Non è pensabile di recludere i tesserati dei club e gli staff all'interno dei propri centri sportivi o degli alberghi e farli uscire esclusivamente per giocare e per spostarsi nei vari stadi d'Italia. In questo modo per mesi interi si avrebbero giocatori letteralmente fuori dal mondo, che verrebbero trattati alla stregua di clown da circo, gladiatori a cottimo per così dire, ai quali si mancherebbe davvero di rispetto. Si tratta di civiltà e dignità, la soluzione da trovare su questo argomento deve essere ovviamente differente.
(Corsera)